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Grasso localizzato, cellulite, sovrappeso: i subdoli nemici della silhoutte

Grasso localizzato, cellulite, sovrappeso: i subdoli nemici della silhoutte

Grasso localizzato, cellulite, sovrappeso: i subdoli nemici della silhoutte

L’estate è ormai alle porte e, nonostante il caldo quest’anno si faccia attendere, abbiamo tutti più a cuore la nostra silhouette.

Orientarsi tra i vari quadri che determinano un’alterazione del profilo corporeo non è semplice ed è per questo importante un corretto inquadramento medico estetico, al fine di individuare il percorso più utile.

Molte donne spesso credono di avere un problema di cellulite e invece si tratta di adiposità localizzata oppure accade che gli uomini si lamentino del grasso a livello della “pancetta”, mentre in realtà si tratta di grasso endoviscerale e di rilassamento della muscolatura dell’addome.

Vediamo allora i quadri più comuni:

ADIPOSITA’ (GRASSO) LOCALIZZATE (AL)

Accumulo di tessuto adiposo (grasso) che altera il profilo corporeo, localizzato in una determinata sede, senza che però vi sia un cambiamento della pelle o una sintomatologia particolare (non si hanno le caratteristiche della cellulite: pelle a buccia d’arancia, “buchi”, cute fredda e dolente…)

Le AL si dicono primarie quando sono geneticamente determinate e correlano con un clima ormonale particolare; solitamente le aree colpite sono TROCANTERE (coulotte de cheval), INTERNO COSCIA, FIANCHI e INTERNO GINOCCHIO.

Purtroppo le AL primarie non migliorano con la dieta, e l’errore più comune delle pazienti che ne soffrono è quello di seguire diete privative per eliminarle. Se trattate con le terapie medico estetiche corrette però le AL primarie non ritornano.

Le AL si dicono invece secondarie se sono correlate ad abitudini alimentari o stili di vita e anche se trattate possono recidivare; le sedi coinvolte sono solitamente ADDOME, PLICHE TORACICHE, DOPPIO MENTO, BRACCIA, GAMBE.

E’ fondamentale abbinare un supporto nutrizionale e un’attività motoria specifica per queste adiposità, altrimenti i risultati estetici dei trattamenti saranno temporanei e parziali.

Diversa condizione è il SOVRAPPESO dove si evidenzia un’aumentata quota di adipe (grasso) nel tessuto sottocutaneo, che può essere armonica ovvero generalizzata oppure disarmonica (di tipo ginoide o androide). La terapia principale in questo caso è nutrizionale e motoria, dato che il sovrappeso deriva da uno squilibrio tra le calorie ingerite e quelle consumate.

Ma qual è la differenza tra adiposità ovvero grasso localizzato e cellulite?

La cellulite o PEFS (Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica) è un processo cronico degenerativo caratterizzato da alterazioni della cute (pelle flaccida a materasso, retrazioni e depressioni cutanee…) e sintomatologia tipica (cute pallida, distrofica, fredda, dolente, edematosa, parestetica…) che può coinvolgere anche soggetti magri e molto giovani e modificarsi nel tempo, peggiorando.

Quasi tutte le ragazze dopo la pubertà presentano cellulite, ma ciò non significa che non si possano migliorarne gli inestetismi con l’aiuto di uno stile di vita congruo e di terapie specifiche perché non evolva in stadi più gravi.

Nonostante le varie ipotesi sulla genesi della cellulite, quello che ormai accertato é che la cellulite è una malattia a carattere evolutivo, che si sviluppa su un terreno costituzionale predisposto da caratteristiche anatomiche, ormonali e metaboliche sulle quali agiscono eventi scatenanti come l’alimentazione errata, la sedentarietà, le patologie venose e alcune terapie ormonali.

Infine una condizione molto frequente e spesso sottovalutata che altera il profilo corporeo è l’IPOTROFIA MUSCOLARE, ovvero un deficit della tonicità e della massa muscolare, solitamente conseguente a scarso esercizio fisico e sedentarietà

L’ipotrofia ad esempio dei glutei può causare uno scivolamento verso il basso dei tessuti molli laterali con impatto visivo peggiorativo e falsa percezione di avere grasso nella regione dell’esterno coscia.

Basta semplicemente contrarre il gluteo guardandosi davanti allo specchio per verificare come i profili laterali delle coscie rientrino, migliorando appunto la profilometria.

E’ evidente dunque che un corretto inquadramento medico estetico delle condizioni presenti (che talvolta coesistono) è fondamentale per costruire il percorso idoneo a ottenere risultati consistenti e duraturi.

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